Sanità digitale, interoperabilità e fiducia: perché il DATA PACT ci riguarda da vicino

In un momento storico in cui la digitalizzazione della sanità avanza rapidamente, il vero cuore della trasformazione non sono più solo le tecnologie, ma i dati: chi li gestisce, come vengono condivisi, e soprattutto perché. L’ispirazione per questo approfondimento nasce anche dall’attualità: il 6 giugno prossimo, alla Camera dei Deputati, si terrà il DATA SUMMIT – evento che riunirà istituzioni, imprese e stakeholder per riflettere sul futuro della governance dei dati sanitari in Italia ed Europa.

Tra i relatori, anche l’ingegnere Martino Politi, in rappresentanza della nostra azienda e in qualità di esperto in telemedicina, porterà il contributo del nostro lavoro in prima linea nella costruzione di servizi digitali vicini ai cittadini, a partire dalle farmacie come nodi strategici della rete sociosanitaria. Ma è un’occasione che riguarda tutti: il DATA PACT, al centro della discussione, è molto più di un piano tecnico. È un patto culturale che ci interpella come operatori, cittadini e innovatori.

Un nuovo scenario europeo e nazionale
Nel marzo 2025 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2025/327, che istituisce lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS). È una delle iniziative più ambiziose della Commissione Europea per realizzare un’infrastruttura comune che permetta l’accesso, la condivisione e il riutilizzo sicuro dei dati sanitari in tutta l’Unione.

L’EHDS si basa su due grandi direttrici:

  • Uso primario dei dati: per migliorare la qualità e la continuità delle cure.
  • Uso secondario dei dati: per potenziare ricerca, innovazione e definizione delle politiche sanitarie.

Parallelamente, l’Italia ha avviato il percorso per la realizzazione dell’Ecosistema dei Dati Sanitari (EDS), coordinato da Ministero della Salute e Agenas, con l’obiettivo di:

  • superare la frammentazione dei dati,
  • garantire accesso standard e interoperabilità su tutto il territorio,
  • integrare FSE, Tessera Sanitaria, anagrafi vaccinali e altre fonti eterogenee in un’unica rete nazionale.

Cos’è il DATA PACT

Il DATA PACT nasce come iniziativa volontaria e partecipativa per accompagnare l’attuazione integrata di EHDS ed EDS in Italia, garantendo inclusione, fiducia e innovazione responsabile. Non è un obbligo normativo, ma una comunità di pratica che coinvolge ospedali, ASL, aziende tecnologiche, farmacisti, enti di ricerca, associazioni pazienti, regolatori e cittadini.

Obiettivi principali:

  • Definire standard comuni (FHIR, SNOMED, HL7) per l’interoperabilità semantica e tecnica.
  • Costruire i Health Data Access Bodies (HDAB) che gestiranno l’accesso etico, controllato e tracciabile ai dati sanitari.
  • Avviare progetti pilota, sandbox regolamentati e sperimentazioni su casi d’uso reali.
  • Promuovere partenariati pubblico-privati, valorizzando anche startup e PMI.
  • Preparare cittadini e professionisti alla nuova cultura del dato attraverso formazione e comunicazione.

Il DATA PACT è quindi una piattaforma per il dialogo e la co-progettazione, che ha l’ambizione di mettere al centro i valori di equità, trasparenza e inclusività nella gestione dei dati.

 Perché è importante nella sanità digitale
L’adozione di EHDS ed EDS rappresenta una risposta concreta alle criticità del sistema sanitario italiano, caratterizzato da una frammentazione dei dati sanitari e da una mancanza di interoperabilità tra le diverse piattaforme. 
L’interoperabilità dei dati è spesso considerata un tema tecnico, ma ha implicazioni concrete e profonde per ogni attore del sistema:

– Per i professionisti sanitari: accesso immediato e continuo a dati aggiornati, utili alla diagnosi, alla medicina di precisione e alla prevenzione personalizzata, anche in mobilità o in situazioni di emergenza.

Per le aziende digitali e l’industria: integrazione nei flussi nazionali ed europei, possibilità di sviluppare nuovi servizi conformi agli standard EHDS, collaborazione con enti pubblici e centri clinici in progetti di ricerca avanzata.

Per i cittadini: controllo pieno sui propri dati sanitari, possibilità di condividerli in modo sicuro con chi scelgono, accesso a servizi digitali più proattivi e personalizzati, inclusa la possibilità di partecipare a studi clinici o iniziative di sanità pubblica.

La governance del dato diventa quindi una leva fondamentale per costruire fiducia, superare le disuguaglianze territoriali e abilitare una sanità più predittiva, partecipativa e personalizzata.

Cosa significa per noi
Come azienda impegnata da anni nella sanità digitale, viviamo questo momento di trasformazione con entusiasmo e senso di responsabilità. Negli anni abbiamo collaborato a progetti di respiro europeo e nazionale tra cui EMILIO e FIDO, che ci hanno permesso di sperimentare sul campo soluzioni di assistenza vocale, ambientale e sensoriale, a supporto delle persone fragili.

Oggi, forti di quella esperienza, stiamo costruendo Sophia Care Tech, un ecosistema digitale di prevenzione, monitoraggio e benessere, progettato per:

  • integrarsi con i dati clinici del paziente
  • supportare la continuità terapeutica tra medico, farmacia e paziente
  • raccogliere e restituire valori vitali, stili di vita e aderenza terapeutica in modo utile, semplice e interoperabile

L’obiettivo è essere pronti per un futuro in cui i dati non rimangano chiusi nei silos regionali, ma diventino strumenti attivi di prevenzione, cura personalizzata e salute pubblica.

Prospettive Future
Il Data Pact non è solo una roadmap normativa, ma una visione condivisa di un sistema sanitario più equo, digitale e centrato sulla persona. La vera sfida sarà coinvolgere cittadini, operatori e innovatori nel costruire una nuova cultura del dato, fatta di:

  • Fiducia e sicurezza.
  • Interoperabilità concreta.
  • Sperimentazione responsabile.

Il nostro impegno, come attori della sanità digitale, è guidare questo cambiamento offrendo soluzioni scalabili, trasparenti e realmente utili nella pratica quotidiana.